"A Parigi" Nicola Ravera Rafele Giulio Perrone Editore
"Hanno scritto di Parigi Julio Cortázar e Vargas Llosa, Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, Walter Benjamin, Gajto Gazdanov, e altri che incontreremo lungo il cammino.
Hanno scritto spesso pagine intense e rivelatrici dell'anima della città, perché la distanza e l'irrequietezza sono spesso ottime compagne di viaggio della letteratura, per lo stesso motivo che spinge a scrivere le migliori pagine d'amore quando l'oggetto di quelle pagine è qualcuno che rischiamo di perdere, e che non ci appartiene totalmente."
Come definire "A Parigi", pubblicato da Giulio Perrone Editore nella Collana "Passaggi di dogana"?
Una guida letteraria, un viaggio esistenziale, una ricerca dell'essenza del luogo.
Nella scelta degli autori che ci accompagneranno Nicola Ravera Rafele predilige di volta in volta lo sguardo disincantato, la purezza dell'incontro con l'oggetto del desiderio, "la percezione di una città archetipica, che evoca uno stato d'animo più che un luogo fisico."
Si diverte a smontare il mito, a collocarlo fuori dalla finzione.
"La regolarità del sogno - ricamo" nelle parole di Anna Maria Ortese è la suggestione di qualcosa che sfugge, un capriccio, un vezzo, una parentesi.
Più carnale è la visione che ci regala Cortázar, è la ricerca di se stesso.
"Camminare per Parigi è camminare verso di me."
È qui che l'autore comporrà la sua opera più innovativa e straniante, "Rayuela".
Per Walter Benjamin è la terra promessa dei "girovaghi attenti."
Le strade, le piazze, i ponti, gli angoli nascosti e quelli noti, i caffè e i ristoranti, le albe e le notti.
Il testo si sviluppa attraverso due coordinate.
La prima attinge agli scritti e alle vite di coloro che frequentarono, narrarono, amarono la capitale francese.
È interessante la cura nel sottolineare i dettagli, le vicissitudini quotidiane, gli innamoramenti e le passioni temporanee.
La seconda è più personale, parte dai primi ricordi d'infanzia e continua come se il viaggio sia cifra dell'esistenza.
Le pagine scorrono veloci e siamo ammaliati dalla verve narrativa che sa essere ironica e fluida.
Ci perderemo tra le bancarelle che vendono libri, risentiremo la voce di Hemingway, percorreremo Montmartre insieme a Fitzgerald, risentiremo le canzoni di Gino Paoli, Lucio Dalla, Roberto Vecchioni.
E quando dovremo tornare alla nostra quotidianità porteremo nel cuore il ricordo di un'esperienza meravigliosa.
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