"Animali notturni" Carlotta Vagnoli Einaudi Editore
"Nessuno di noi voleva vedere il giorno perché di giorno non avevamo spazio; il mondo della notte invece ci aveva accolto con le sue braccia lunghissime, offrendoci tutto quello di cui avevamo bisogno: soldi facili, lavoro, anestetici per rendere meno dolorosa la caduta."
In caduta libera verso il nulla mentre la città assiste impotente alla disgregazione di una generazione.
Milano dal doppio volto, ambigua, enigmatica, distante.
Il giorno vertiginoso e la notte peccaminosa in un tempo che sembra infinito ma è solo un'utopia.
Corrono le ore, vagano i pensieri, circolano le droghe, la musica mistifica le assenze.
"Questa è la storia della caduta di una generazione. La mia generazione, chiamata millennial, che ha abitato Milano – una città fatta di promesse non mantenute – nei primi anni del Duemila. Questa è la storia della caduta di una generazione che ha fatto di tutto per arrivare incosciente al suolo, per ignorare di non avere piú futuro."
"Animali notturni", pubblicato da Einaudi Editore, non è solo l'affresco di una generazione.
È il disagio del vivere, la negazione di un mondo sempre più sfuggente, il canto dolente di un tempo statico, la rabbiosa consapevolezza del non essere.
Carlotta Vagnoli scrive un romanzo accorato e bellissimo.
Duro, impietoso, reale.
Dove la finzione diventa una necessità e la fisicità un peso insostenibile.
L'autrice insegue il lettore, lo coinvolge, lo assedia.
Non concede tregue o distrazioni.
Usa la parola come un pugnale e ogni colpo è una ferita che si apre.
Solo attraverso il racconto forse si troverà il coraggio di guardarsi dentro.
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