"Nessuno sa il mio nome" James Baldwin Fandango Libri
"Si può affrontare negli altri solo ciò che si riesce ad affrontare in se stessi. Da questo dipende la misura della nostra saggezza e compassione. Questa forza è tutto quanto rimane tra le rovine delle civiltà scomparse, e l’unica speranza per le nostre."
Pubblicato nel 1961 torna in libreria grazie a Fandango Libri in edizione aggiornata un classico senza tempo.
La raccolta di saggi tradotta da Giancarlo Cella e Vittorio Di Giuro, non è solo la riflessione sulla condizione dei neri in una società dominata dai bianchi.
È la ricerca della propria identità, il bisogno di trovare il coraggio di accettarsi.
"Nessuno sa il mio nome" esamina le contraddizioni sociali e culturali dell'America, ne smitizza il fascino, denuncia la confusione di un popolo che si illude di sentirsi superiore.
James Baldwin interroga sé stesso, esplora la sua paura di essere ghettizzato, cerca nella scrittura l'affermazione del proprio Io.
Nel confronto con altri intellettuali e durante il viaggio in Europa affina le sue teorie, offre una visione alternativa del razzismo.
Invita ad accettare e vincere le inadeguatezze, a valorizzare l'interiorità e sfuggire al bisogno di adeguarsi ad un benessere solo di facciata.
"Presi coscienza – e la cosa non m’immalinconì per niente – del fatto che quel cielo c’era già prima che io nascessi e ci sarebbe stato anche dopo la mia morte. Dipendeva perciò solo da me riuscire a trarre da quella fugace occasione il meglio possibile."
Una grande lezione di vita!!!
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