"Mia madre aveva una cinquecento gialla" Enrica Ferrara Fazi Editore
"Il mondo è molto più complicato e vasto e contraddittorio."
Le parole di Italo Calvino tratte da "Una pietra sopra" rappresentano una delle chiavi di lettura di "Mia madre aveva una cinquecento gialla", pubblicato da Fazi Editore.
Un libro che attraverso l'innocenza di una bambina, Gina, narra le complesse vicende politiche a cavallo degli anni Ottanta in Italia.
È proprio quello sguardo limpido a convincerci dell'autenticità del romanzo, scritto con la mente e con il cuore.
Rielaborando un evento personale Enrica Ferrara esordisce costruendo un testo che esce dalle trappole del vittimismo e del pietismo.
La figura di Gina non è solo un alterego, è una testimone.
Quando il padre, democristiano convinto, è costretto a fuggire da Napoli, iniziano le domande.
La famiglia felice subisce una crepa e non basterà la madre Sofia né la sorella Betta a riempire il vuoto.
Giocando con il tempo l'autrice riesce a restituire al lettore quel quadro di complicità, corruzione e criminalità che non possiamo e vogliamo dimenticare.
Si può perdonare colui che ti ha procreata?
Si può andare avanti a testa alta?
La scrittrice ci insegna che narrare significa avere il coraggio di affrontare la verità a qualunque costo.
Una scrittura scorrevole, piana, arricchita da riferimenti storici precisi.
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