"Verso l'abisso fischiettando" Marco Presta Einaudi Editore
"La gente disapprova da sempre, in chi è diverso, la pretesa di esistere, di esserci."
Marco Presta riesce a regalarci personaggi indimenticabili.
Uomini all'apparenza comuni ma capaci di scuoterci dal nostro torpore e raccontarci un modo di stare al mondo.
Dopo Vittorio, protagonista di "Il prigioniero dell'interno 7, conosciamo Enrico, che con i suoi "centoventisette anni, tre mesi e quattordici giorni" anima le pagine di "Verso l'abisso fischiettando", pubblicato da Einaudi Editore.
Non anziano ma antico, ci insegna a percorrere la nostra strada con il necessario distacco.
Osserva lo strano mondo che gli orbita intorno con lo sguardo pungente ma non aggressivo di chi vuole comprendere i comportamenti altrui.
Sa di essere bersaglio dell'odio perché continua ad esistere ma non se ne dispera.
Trova la causa di questi comportamenti deliranti e li mostra a noi lettori.
A disturbare è la sua diversità, dovuta alla vetusta età.
Un'analisi spietata della nostra società narrata con un retrogusto amaro e al contempo una pacata indifferenza.
Passa i suoi giorni ricordando frammenti del suo prima, l'infanzia, la scuola, l'esperienza come maestro elementare, i nonni, i genitori, i figli.
Ci lasciamo cullare dalle sue parole, vorremmo che continuasse a farci compagnia con quella voce disillusa e serena.
Ci insegna tanto e gliene siamo grati.
"Cercate di non essere infelici"
Proveremo ad accontentarlo convinti che gli abissi spesso solo costrutti mentali.
Splendida la scrittura che non è mai un monologo ma una interazione di voci.
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