"I nomi delle cose" Antonio Skármeta Einaudi Editore
"Quando fui sullo scoglio, mi alzai in piedi e dissi tutti i nomi delle cose che c’erano lí."
"I nomi delle cose", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Paolo Collo e Federica Niola, è omaggio alla parola.
Bisogno di costruire un linguaggio accessibile, chiaro, libero.
Voglia di circoscrivere e rendere reale anche ciò che sfugge alla comprensione.
Cercare l'ispirazione nel silenzio e nell'isolamento, trovare quell'unicum che differenzia e identifica.
La raccolta di racconti è una sfida all'incertezza, l'esaltazione dell'istante nel quale sgorga la creatività.
È il tormento di chi nel doppio si riconosce, nella ribellione stabilisce il limite, nella complicità la ricerca di pace, nel mare la comunione con il cosmo.
Ogni storia fa intravedere l'unicità di Antonio Skármeta.
Segna il tratto distintivo di una prosa che si proietta nel futuro.
I personaggi sono in bilico, come aquiloni pronti a volare.
E nel cielo imparare a vincere l'incertezza, diventare soggetti.
Breve, coincisa, a tratti essenziale la scrittura.
Sempre pervasa da significati che vanno oltre il testo.
Ad arricchire il libro la splendida prefazione di Juan Villoro, la rilettura di una poetica che ha rivoluzionato l'arte del narrare.
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