"Speed I racconti dell'esilio"
Klaus Mann
Castelvecchi Editore
"In Germania la barbarie sarà in un primo tempo imbattibile, e ciò che verrà dopo non sarà molto meglio.
Che bella patria abbiamo!
L'unica consolazione è che non è poi un granché neanche nel resto del mondo."
Klaus Mann, figlio di Thomas, politicamente e ideologicamente distante dal pensiero nazista, ne prese le distanze anche fisicamente.
Scelse l'esilio convinto di fare la sua parte nel cambiamento storico della sua Germania.
In "Speed I racconti dell'esilio", pubblicato da Castelvecchi Editore, si alternano sentimenti di speranza a fasi di consapevolezza sulle sorti dell'Europa.
Suggerisco di leggere con attenzione la splendida e interessante prefazione curata da Massimo Ferraris, che si è dedicato anche alla traduzione del testo.
Emerge la complessità di un autore, schiacciato dalla figura paterna, osteggiato per la sua dichiarata omosessualità, sempre in bilico tra la libertà e la incapacità di liberarsi dai retaggi culturali del suo tempo.
Ogni storia si differenzia dalle altre permettendoci di cogliere le tante sfumature di un animo inquieto.
"Sentivo una sorta di vuoto interiore - che mi opprimeva e al contempo mi sollevava."
Ricorre spesso questa dicotomia, come una continua e ossessiva corsa verso due lidi opposti.
La scrittura pur nei momenti più disorientanti mantiene uno stile elegante, una struttura solida.
Risuonano le sue parole:
"Perché non riuscivano a capirlo?
Perché era così diverso?"
Da leggere assolutamente!!!
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