"I bambini di Himmler"
Caroline De Mulder
Einaudi Editore
Stile Libero
"Non si salva niente.
Tutto ciò che c'era di bello è diventato spaventoso.
Tutto quel che amavo è stato insudiciato.
Sprofondo nella bruttura.
Brutta.
Io, che ero orgogliosa e forte."
Le parole dell'infermiera Helga, che alla causa nazista ha creduto, sono l'urlo di tutti coloro che finalmente hanno aperto gli occhi sulle barbarie perpetrate dai tedeschi.
Suonano come un invito a cercare tra le pieghe degli eventi quella verità che spesso facciamo fatica a vedere.
"I bambini di Himmler", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero grazie alla traduzione di Simona Mambrini, è ambientato nel reparto maternità di Heim Hochland.
Quando Renée arriva per concludere la gravidanza trova un ambiente accogliente che nasconde i suoi misfatti.
Sarà l'evolversi della trama a svelarci i turpi progetti per ottenere una razza pura.
Accanto alle voci di Renèe e di Helga si contrappone la disperazione del prigioniero Marek.
È come se Caroline De Mulder volesse prepararci.
Saremo noi a prendere coscienza attraverso una scrittura che varia di tonalità.
Sa essere drammatica, dolorosa, sanguinante.
Coniuga la Storia con la finzione letteraria attraverso un disvelamento lento e inesorabile.
Solo leggendo si percepisce il valore di un testo che cresce pagina dopo pagina.
Commuove, disorienta, mostra il Male nella sua forma più aggressiva.
Eppure nel finale si apre una breccia da dove sgorga la luce della speranza.
Da leggere e promuovere per non dimenticare il coraggio e la resistenza delle donne.
Commenti
Posta un commento