"Ospiti"
Mario Capello
Bompiani Editore
La lettura di "Ospiti", pubblicato da Bompiani, ha il potere di trasformare il lettore.
Le parole arrivano sulla pelle come una sferzata di vento, si insinuano nella mente accelerando il ritmo dei pensieri.
Si fanno carne della nostra carne, diventano quel nostro esistere inespresso.
Ci raccontano e ci fanno scoprire l' estraneità a noi stessi, agli altri, agli spazi che abitiamo.
Ci identifichiamo in Marco e nel suo incedere irrisolto, sentiamo l'affinità di un disagio esistenziale.
Con Lara attraversiamo il nostro corpo come fosse una mappa da rimodulare.
Con Oscar impariamo a prendere le distanze dal prevedibile.
Mentre passeggiamo per Stoccolma intuiamo che ogni città non ci appartiene completamente.
Osservando i due protagonisti ci chiediamo come declinare l'amore e l'appartenenza.
Siamo pervasi dalle atmosfere rarefatte dove il colore stigmatizza stati d'animo, sentiamo che la poesia è la traccia da seguire per ritrovarci e che la letteratura è un ponte da attraversare.
Ogni pagina ha il suo incanto, quel procedere nella perfezione stilistica e sintattica.
Mario Capello scrive un capolavoro e sa coniugare il privato e il pubblico, l'apocalisse e l'instabilità emotiva, le avvisaglie di una società che ha paura dell'altro e la comunione di anime differenti e contemporaneamente affini.
Ci offre l'interpretazione di un tempo lungo, fatto di momenti, gesti, riflessioni.
Ci regala una prova letteraria eccellente, colta, raffinatissima che emoziona e travolge.
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