"Una vita, ancora"
Theodor Kallifatides
Voland Editore
"Avevo sul gobbo settantasette anni. Il tempo pesava più dell’acqua. E liberarsi di quel peso non era possibile. Come avrei potuto scrivere ancora?"
Cosa si prova quando le parole svaniscono e si perde l'ispirazione?
È una resa impossibile da accettare per chi nella scrittura si è riconosciuto, ritrovato, rinnovato.
"Una vita, ancora", pubblicato da Voland Editore grazie alla traduzione di Carmen Giorgetti Cima, è la discesa nel buio del silenzio creativo.
Stoccolma, città che lo ha accolto, non è più luogo ideale di una rinascita.
Inghiottita da un cambiamento culturale e politico corre verso una globalità senza anima.
Parte il nostro personaggio per la sua terra natia, la Grecia.
In un gioco di specchi tra la mitizzazione del passato e la stridente realtà si sviluppa un viaggio interiore che è anche una lucida analisi delle contrazioni di quel progresso agognato.
Theodor Kallifatides, affermato scrittore, mette in scena il dramma di chi deve ricercare le sue radici.
Inventare uno spazio intimo dove il fonema torni a scorrere libero.
Un romanzo politico e sociologico, un percorso a ritroso, una spinta a cercare sempre dentro e fuori di noi quel senso dell'esistenza che spesso la società ci nega.
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