"La levatrice di Nagyrév"
Sabrina Zuccato
Marsilio Editore
Ricomponendo con grande abilità storica un evento realmente accaduto, Sabrina Zuccato, giornalista pubblicista e videomaker, propone al lettore un testo corposo, inquietante, bellissimo.
"La levatrice di Nagyrév, pubblicato da Marsilio Editore, è ambientato in un villaggio ungherese.
Siamo nei primi anni del Novecento, a cavallo di due guerre.
Viene trovata avvelenata da arsenico una vecchia, Julianna Antal.
Il caso viene affidato al capitano della gendarmeria Zsigmond Danielovitz.
Questi non si lascia influenzare dalle maldicenze del paese che accusano la figlia della vittima.
Scavando su altre morti sospette viene alla luce un atroce verità.
A guidare le menti in un progetto folle è la levatrice Zsuzsanna Fazekas.
Accecata dall'odio, stanca dalle violenze subite dalle donne, spinge queste ultime a trasformarsi da vittime a carnefici.
L'autrice sa bilanciare realtà e finzione, riesce a modulare i tempi della narrazione, dà voce ad una società patriarcale dove forte è la prevaricazione e l'ignoranza.
Costruisce un romanzo denso che ci permette di conoscere credenze, tradizioni e vacuità di una popolazione stremata dalla povertà ideativa.
Emerge tanta sofferenza e un grido strozzato.
Siamo grati all'editore per aver dato alle stampe una ricostruzione accurata, un noir dalle tinte gotiche, l'affresco di una ribellione nata dalla disperata ricerca di libertà.
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