"Una maniera d'amare" Dominique Barbéris Clichy Editore
"I bambini avvertono la solitudine degli adulti. È qualcosa che li tocca perché glieli rende meno distanti."
Esiste l'amore perfetto e soprattutto questo sentimento può riempire i vuoti esistenziali?
Sono queste le domande che ci pone "Una maniera d'amare", pubblicato da Clichy Editore grazie alla traduzione di Paolo Bellomo e Luca Bandioli.
Il romanzo, vincitore del Grand Prix de l'Académie Francaise e del Prix Goncourt des Lycéens, ha risonanze classiche riconducibili ai grandi autori del Novecento ma se ne discosta grazie ad una lingua moderna, coincisa, fulminea.
La voce narrante, nipote della protagonista, fa da filtro agli eventi rendendoli meno aspri.
Coglie la personalità della zia Madeleine, ne individua i punti deboli e i cedimenti del cuore.
La donna, vissuta a Nantes, sposa un commerciante, convinta di poter fare un giro di boa.
Il trasferimento a Douala, in Camerun, amplifica la latente insoddisfazione.
Sempre in bilico tra ciò che ha e ciò che sogna, è come una farfalla in un campo brullo.
La figlia, il marito, l'uomo idealizzato sono solo paesaggi evanescenti in un animo tormentato.
Una figura che anticipa un bisogno di libertà senza riuscire ad uscire dalla gabbia di una realtà opprimente.
Splendida la scrittura, efficaci le descrizioni, interessante la ricostruzione storica.
Da leggere assolutamente.
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