"Un'estate grandiosa" Ewald Arenz Keller Editore
"Forse non è solo tristezza, ma soprattutto nostalgia di quell'estate, dell'incanto delle prime volte, un incanto bello da farti tremare."
Il tempo in cui tutto può accadere.
Quando ogni giorno diventa una scoperta.
Quando il corpo impara a riconoscersi, la mente vaga tra i pensieri, i luoghi sono spazi interiori.
Con una scrittura briosa e molto profonda Ewald Arenz ci propone una storia che ci fa sentire vivi.
"Un'estate grandiosa", pubblicato da Keller Editore grazie alla traduzione di Scilla Forti, già nel titolo contiene una promessa.
Anche i colori sfumati della copertina ci regalano un senso di pace.
Friedrich è quel ragazzino nel quale ritroviamo come in uno specchio gigantesco ciò che siamo stati.
Ascoltiamo le sue parole e sentiamo che stiamo per concederci una vacanza speciale.
Costretto dallo scarso rendimento scolastico a passare i mesi estivi dai nonni, il nostro protagonista crescendo imparerà a dare valore alle piccole cose senza importanza.
Rivedrà la relazione con il nonno, sentirà nascere un senso di appartenenza, inizierà a balbettare il linguaggio dell'amicizia e dell'amore.
Considerato dai librai tedeschi indipendenti il miglior libro dell'anno, il romanzo è un viaggio di formazione.
Divertente, sincero, scorrevole, il testo è una pianura da attraversare nella certezza che alla meta saremo diversi.
Ewald Arenz ha il tocco magico di chi sa rendere trasparente e luminoso ciò che descrive.
Riesce ad animare le pagine, riempirle di saggezza, vivificarle con un pizzico di ironia.
Buona lettura e sono certa che il mio suggerimento troverà tanti adulti pronti a tornare ragazzini.
Commenti
Posta un commento