Passa ai contenuti principali

"Il più dolce dei tuoni" Ivan Doig Nutrimenti Editore

 


"Il più dolce dei tuoni" Ivan Doig Nutrimenti Editore 





"Era impossibile sbarazzarsi di quella città vessata, vanagloriosa, originale, piena di rancore e spiritosa, costruita non su fondamenta rocciose ma sul rame.
Era come il membro di una famiglia ribelle con cui non puoi fare a meno di restare in contatto."

Butte, città mineraria del Montana, è protagonista nelle opere di Ivan Doig.
Luogo di infinite contraddizioni, dove convivono ricchezza e povertà, incrocio di destini, è scenario ideale per raccontare il primo dopoguerra in America.
"Il più dolce dei tuoni", pubblicato da Nutrimenti Editore grazie alla traduzione di Nicola Manuppelli, è un romanzo sociale e una denuncia forte.
L'autore di "La stagione fischiettate" e di "Il canto del lavoro" ancora una volta è dalla parte dei più poveri ed emarginati.
Eroe di questa nuova avventura è Morrie Morgan.
È voce del dissenso, critico nei confronti di un sistema ingiusto e sbilanciato economicamente.
Attraverso il giornale "Il tuono" riesce a farsi cassa di risonanza delle lotte dei minatori.
Il romanzo intreccia storie su storie, inventa personaggi, gioca con i dialoghi, usa una lingua diretta.
Un classico della letteratura americana tra malavitosi e gente comune in una rocambolesca narrazione dove lo scrittore dipinge una società con tanti chiaroscuri.
Per non dimenticare che sempre, anche nelle situazioni più difficili "l'antidoto è la Verità."

Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore

  "Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore  "Fumana annusava l’aria, sentiva la brezza sulla pelle e nelle chiome, nere contro il nero della notte, e guardava il buio attorno a sé, cercando di conoscerlo, di farlo suo." La poetica di una narrazione che sa incantare. Sono i luoghi nella bassa del Po così ricchi di dettagli, sono i personaggi così reali, sono le ricostruzioni di un tempo lontano a rendere perfetta la nuova prova letteraria di Paolo Malaguti. L'autore conosce ed ama ogni anfratto della terra che fa da sfondo e da coprotagonista delle sue storie. La sua scrittura si nutre di sussurri e suoni, si fa musica, si trasforma in racconto che va oltre la trama. Esalta quel mondo semplice e genuino che grazie alla sua parola torna a respirare. Crea un incastro perfetto tra realtà e finzione narrativa, trova modulazioni linguistiche che nel riscoprire le radici del parlato non perdono la purezza dei fonemi. "Fumana", pubblicato da Einaudi Editore, è

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."