"Il tempo delle mosche" Claudia Piñeiro
Feltrinelli Editore
"Malato, dicono gli atti del processo, e non chiedetemi se sono d’accordo. Io non sono malata, e non lo ero neanche allora. Men che meno malata d’amore. Dolorante, ferita, offesa, tradita, maltrattata, violentata per sentirmi considerare un’idiota, sì. Malata, no."
Con "Il tempo delle mosche", pubblicato da Feltrinelli Editore e tradotto da Michela Finassi, Claudia Piñeiro si conferma una delle voci più significative della letteratura latino americana.
Aggiunge alla narrazione un gradiente emozionale crescente riuscendo a tessere una trama originale e carica di simbolismi.
Partiamo dal titolo che tiene in bilico il lettore, incapace di comprendere cosa lo aspetterà.
Torna sulla scena la protagonista di "Tua", dopo aver scontato la sua pena.
Inés è cambiata profondamente, ha scelto di cambiare cognome e di inventarsi un lavoro insieme alla compagna di carcere, Mona.
Si occupa di disinfestazioni domestiche e di investigazioni private.
La sua ossessione sono gli insetti e in particolare le mosche.
Animali che saranno determinanti nell'evoluzione del romanzo.
Nei capitoli si alternano la prima e la terza persona, scelta che dona al testo più angolazioni interpretative.
L'autrice fa un passo avanti rispetto ai libri precedenti.
Indaga sulla natura dell'amore, sul tradimento, sulla colpa, sulle mistificazioni dei sentimenti, sul valore dell'amicizia.
Introduce elementi antropomorfi e si diverte a coniugare il mistero, la suspance e la realtà.
Una storia intensa, a tratti dissonante, illuminante, tragicomica e fortemente filosofica.
Leggetela.
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