"L'isola dove volano le femmine" Marta Lamalfa Neri Pozza
"Ad Alicudi gli anni si contano coi guai. Il tempo del colera, della fame, della tisi, del vaiolo: sono le morti scampate, per Palma, a segnare il passo del tempo, che cammina a fatica come Pino, con la gamba zoppicante, ripiegato sul suo bastone, a ogni passo la preghiera di non cadere."
Mitologia che si fa racconto.
Cunto popolare e antichi canti.
Donne prigioniere di un'isola, desiderose di fuggire.
Bambine che crescono assaporando il gusto aspro della perdita.
Madri che non hanno più lacrime e parole.
Abiti neri come sudari.
Strane allucinazioni tra verità e superstizione.
Ambientato nel 1903 "L'isola dove volano le femmine", pubblicato da Neri Pozza, ruota intorno alle figure femminili.
Dalla catanonna alla nipote Caterina è un affresco familiare dove si coniugano immaginazione e realtà.
Già il titolo è un invito a cercare altri lidi, a sconfiggere il destino.
Alicudi è il confine tra ciò che non cambia e ciò che è ignoto.
E quell'ignoto è il baricentro della narrazione, fluida, modulata.
Da un lato la certezza di una terra che è punto fermo, dall'altro il sogno di varcare le colonne di Ercole.
Un romanzo emozionante, vero, scritto con la passione di chi ha saputo cogliere l'anima isolana, ha studiato luoghi e abitudini, ha esplorato le menti dei suoi personaggi.
Complimenti a Marta Lamalfa per la qualità della scrittura e per la raffinata analisi antropologica.
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