Passa ai contenuti principali

"L'isola dove volano le femmine" Marta Lamalfa Neri Pozza

 

"L'isola dove volano le femmine"  Marta Lamalfa Neri Pozza 





"Ad Alicudi gli anni si contano coi guai. Il tempo del colera, della fame, della tisi, del vaiolo: sono le morti scampate, per Palma, a segnare il passo del tempo, che cammina a fatica come Pino, con la gamba zoppicante, ripiegato sul suo bastone, a ogni passo la preghiera di non cadere."

Mitologia che si fa racconto.

Cunto popolare e antichi canti.

Donne prigioniere di un'isola, desiderose di fuggire.

Bambine che crescono assaporando il gusto aspro della perdita.

Madri che non hanno più lacrime e parole.

Abiti neri come sudari.

Strane allucinazioni tra verità e superstizione.

Ambientato nel 1903 "L'isola dove volano le femmine", pubblicato da Neri Pozza, ruota intorno alle figure femminili.

Dalla catanonna alla nipote Caterina è un affresco familiare dove si coniugano immaginazione e realtà.

Già il titolo è un invito a cercare altri lidi, a sconfiggere il destino.

Alicudi è il confine tra ciò che non cambia e ciò che è ignoto.

E quell'ignoto è il baricentro della narrazione, fluida, modulata.

Da un lato la certezza di una terra che è punto fermo, dall'altro il sogno di varcare le colonne di Ercole.

Un romanzo emozionante, vero, scritto con la passione di chi ha saputo cogliere l'anima isolana, ha studiato luoghi e abitudini, ha esplorato le menti dei suoi personaggi.

Complimenti a Marta Lamalfa per la qualità della scrittura e per la raffinata analisi antropologica.


Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore

  "Fumana" Paolo Malaguti Einaudi Editore  "Fumana annusava l’aria, sentiva la brezza sulla pelle e nelle chiome, nere contro il nero della notte, e guardava il buio attorno a sé, cercando di conoscerlo, di farlo suo." La poetica di una narrazione che sa incantare. Sono i luoghi nella bassa del Po così ricchi di dettagli, sono i personaggi così reali, sono le ricostruzioni di un tempo lontano a rendere perfetta la nuova prova letteraria di Paolo Malaguti. L'autore conosce ed ama ogni anfratto della terra che fa da sfondo e da coprotagonista delle sue storie. La sua scrittura si nutre di sussurri e suoni, si fa musica, si trasforma in racconto che va oltre la trama. Esalta quel mondo semplice e genuino che grazie alla sua parola torna a respirare. Crea un incastro perfetto tra realtà e finzione narrativa, trova modulazioni linguistiche che nel riscoprire le radici del parlato non perdono la purezza dei fonemi. "Fumana", pubblicato da Einaudi Editore, è

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."