"Kafka" Mauro Covacich La Nave di Teseo
"Kafka sfronda il campo dall’inutilità. La letteratura è utile, serve a dirci come stanno davvero le cose. Nella lettera non si accenna alla sua bellezza, la cui ragion d’essere è solo in rapporto alla verità. La letteratura è bella se ti dice qualcosa che non volevi sentire, qualcosa che avresti preferito non sentire mai. Un libro è bello se ti spinge dove fa più male. È uno strano piacere, non è facile accedervi. Ma se ti tocca, non saprai più farne a meno."
Mauro Covacich non rilegge solo "Kafka", entra nella mente dello scrittore, lo rende vivo e attuale.
Invita ad un approccio letterario analitico e passionale, emozionante e intenso.
Traccia la personalità complessa, il percorso narrativo, le innovazioni culturali.
"Kafkiana è questa scrittura in bianco e nero e la realtà che riproduce, così maestosamente indifferente alla metamorfosi. Succede innumerevoli volte, Kafka stacca dal protagonista, diciamo pure dalla vittima, e inquadra lo scorrere delle cose, lì, proprio accanto al dramma."
Il testo, pubblicato dalla Nave di Teseo in occasione del centenario della scomparsa dello scrittore, racconta l'estraneità a questo mondo, il bisogno di essere altro da sé.
Un saggio che parte dal ragionamento, va per gradi, scorpora le parti di un progetto critico pregevole.
Da leggere per imparare che la letteratura aiuta a sopravvivere.
Commenti
Posta un commento