"Il grande sogno" Almudena Grandes Guanda Editore
"Viviamo all'interno di una grande menzogna, una bolla in cui non possiamo essere sicuri di niente perché non esiste altra verità che quella che ci fanno vedere in televisione."
Leggere l'ultima opera di Almudena Grandes, pubblicata dopo la sua scomparsa, è un'emozione fortissima.
In ogni riga di "Il grande sogno", edito da Guanda grazie alla traduzione di Roberta Bovaia, si coglie lo spaesamento di una scrittrice che da sempre ha saputo interpretare con onestà la Storia.
Ha fatto luce sulle ombre della sua Spagna, è stata inclemente con il potere, ha narrato la realtà senza infingimenti.
Con voce pacata è stata dalla parte degli oppressi, paladina della Verità.
Credo che con questo romanzo abbia voluto imboccare una nuova strada forse con il desiderio di prendere le distanze dal presente.
Il testo, ambientato in un futuro immaginario, mette in scena in maniera innovativa il post Covid.
In questa fase di smarrimento generale il Movimento Civico Soluzioni Subito vince le elezioni e stravolge ogni regola.
Ancora una volta il volto deformato di un potere che schiaccia le libertà individuali, impone le sue regole, limita l'accesso all'informazione.
A guidare il nuovo assetto politico un imprenditore, il Grande Capitano.
Sembra di vivere una realtà virtuale ma ci si accorge che l'autrice vuole lanciarci un messaggio forte.
Lo fa scegliendo la finzione narrativa perchè vuole costringerci ad entrare all'interno degli ingranaggi di una società massificata, schiavizzata dai mezzi di informazione, intontita dalla paura.
Tanti sono i personaggi ed ognuno dovrà imparare a fare delle scelte.
Una frase lapidaria contiene un messaggio e una rivelazione:
"Vivere in libertà non significa essere liberi."
Commovente la lettera della scrittrice che racconta la malattia e le parole del marito, accurate, innamorate, struggenti.
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