"La mia Russia" Elena Kostjučenko Einaudi Editore Stile Libero
Leggere "La mia Russia", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero grazie alla traduzione di Maria Castorani, Martina Mecco, Riccardo Mini, Giulia Sorrentino, Francesca Stefanelli, significa uscire dalla realtà virtuale dei media.
Entrare in un Paese dove sono stati azzerati i diritti, dove il regime opprime e colpisce.
Ascoltare voci e storie, sentire sulla pelle l'ingiustizia, la prepotenza, la violenza.
Ogni parola è scelta con cura, non c'è spazio per le approssimazioni.
Si percepisce la rabbia che non provoca rassegnazione.
I fatti sono narrati con lucidità, circoscritti, precisi, implacabili.
Il testo, curato da Claudia Zonghetti, è un viaggio senza ritorno.
L'inferno di una terra umiliata, offesa, l'orrore d'un silenzio che si rapprende nell'aria, la paura che si insinua nelle case.
Nel sottotitolo "Storie da un paese perduto" si intuisce il bisogno di comporre la verità, gridarla al mondo.
Riscattare il proprio popolo, offrire la conoscenza delle follie di Putin.
La scrittura stordisce perché nonostante tutto è luminosa, piena di vitalità.
Ogni capitolo ha una sua trama definita, è costruito con una linearità impressionante.
Un lavoro di cesello, una pietra scolpita dove i fonemi resteranno incisi per sempre.
Un impianto giornalistico dove si innesta e si sviluppa il fiore della resistenza.
Elena Kostjučenko, arrestata varie volte, fa parte della redazione Novaja Gazeta, costretta a sospendere le sue pubblicazioni.
La sua storia personale diventa corollario di qualcosa di universale.
Traspare tanta malinconia e un dolore profondo, straziante.
Da leggere per comprendere cause ed effetti di una dittatura, per approfondire i meccanismi perversi che hanno portato all'invasione dell'Ucraina, per imparare a discernere il Bene dal Male.
Tante le riflessioni sempre inserite all'interno di una struttura narrativa divulgativa.
Tra i ricordi e le testimonianze un libro potente, indispensabile.
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