"Acchiappafantasmi" Giordano Meacci minimum fax
"La letteratura va bene quando è sporca, insana, fastidiosa, devastante, commovente, necessaria, raffazzonata, ingombrante, rigorosa, luminosa, perfetta, inadeguata, impresentabile, fastidiosa, puntigliosa, infantile."
La definizione contiene il più e il meno, il dritto e il rovescio, la discrepanza e l'armonia.
"Acchiappafantasmi", pubblicato da minimum fax nella Collana Nichel, va centellinato e meditato.
Apre orizzonti mai esplorati, entra in collisione con la visione statica di una letteratura asservita al mercato e sempre meno attrattiva.
Permette di confrontarsi con un pensiero puro non inquinato da ideologie.
Offre spazio all'immagine e all'interazione.
Perché è il lettore ad essere assoluto protagonista all'interno di un labirinto dal quale si esce guariti dalla noia e dal disamore per un presente troppo uguale e ripetitivo.
"Il tempo per capire è sempre poco."
Giordano Meacci ci regala proprio il tempo, quello che scorre aldilà del visibile, che ha mille forme e mille rappresentazioni.
Lo fa con pagine dense di storie che diventano altre storie, di autori che si raccontano, di suggestioni visive e percettive.
Da un incipit ad un film, da un sonetto a "tuffi plateali", da Camilleri a Pasolini: digressioni che compongono una unica armonia.
Dalla critica letteraria alle città come luoghi dell'incantamento.
Da un Figlio e un Padre all'universo onirico mentre scorrono frammenti privati che attraverso la parola diventano collettivi.
La poetica di un linguaggio che si specchia nell'impermanenza dell'essere e si trasforma in luce.
Quella luce che arriva a fiotti ad illuminarci, a farci sentire immersi nella bellezza del segno che si fa Verbo.
"Prendete, leggete", risuona l'invito di Filoteo.
Per imparare a decifrare la mappa culturale di un Maestro.
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