"Dove i cani abbaiano in tre lingue" Ioana Pârvulescu Voland Editore
"Ho capito che le persone soffrono quando la loro casa muore.
Per quanto mi riguarda non avevo nemmeno dubbi sul fatto che pure la casa soffre quando le muore una persona.
A quel tempo casa nostra era ancora molto felice: tutti i suoi abitanti erano vivi."
La purezza di una voce bambina che si muove con candore ed innocenza.
La poetica della meraviglia per ogni scoperta.
La semplicità di un tempo che oggi ci sembra lontano.
In "Dove i cani abbaiano tre volte", pubblicato da Voland Editore nella Collana Amazzoni grazie alla traduzione di Anita Paolicchi, ripercorriamo l'infanzia di Ana e da lei impariamo a sperimentare le piccole cose.
A differenza di "La vita comincia venerdì" ( Voland 2020) la struttura narrativa sembra un film in bianco e nero.
Ioana Pârvulescu, docente alla facoltà di Lettere di Bucarest, è maestra nel comporre una storia semplice ma densa di emozioni.
La vita familiare, il calore degli affetti e la voglia di affacciarsi alla realtà sono un crescendo che inonda il cuore di gioia.
La casa e la sua vitalità sono segno di appartenenza e di incontro di generazioni.
"Per noi, i bambini, la casa era sempre giovane e attraente, un luogo da esplorare, senza difetti, senza limiti e senza morte. A quel tempo non sapevo neanche che morissero le persone, figurarsi le case o le città, le civiltà o le stelle. Ma la vita si preparava a mostrarmi che non è così. Mi ci è voluta una vita a impararlo: nulla è come credi."
Da leggere per ricordare come eravamo. Bellissimo.
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