"La via delle comete" Marina Cvetaeva InternoPoesia
"Stanotte sono sola nella notte -
Monaca insonne, randagia! -
Stanotte ho le chiavi
Di tutte le porte dell'unica capitale!"
Ribelle, visionaria, esplosiva, sensuale.
Controversa, ambigua, diseguale.
Contorta, aggrovigliata, cinica.
È questa la parola di Marina Cvetaeva.
"La via delle comete", pubblicato da InternoPoesia grazie alla traduzione di Paolo Galvagni, restituisce le peculiarità caratteristiche della Poetessa.
Capace di provare opposti sentimenti, di smantellare la forma alla ricerca di un suono nuovo, pronta a mettersi in gioco, Marina sfida ogni regola semantica e linguistica.
"Il poeta - da lontano conduce la poesia.
Il poeta - lontano lo conduce la parola."
E la lontananza è ciò che si prova, una distanza che permette di andare oltre il verso.
Vedere ciò che solo i sensi riescono a percepire.
Toccare ciò che sembra solo una chimera.
Assaporare il brivido di un amore senza tempo.
Andare indietro per andare avanti mentre "senza ritorno, inarrestabilmente, irrimediabilmente sgorga il verso."
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