"Pulita" Alia Trabucco Zerán SUR
"Da un segreto non nasce mai niente di buono."
Dopo "La sottrazione", romanzo dal taglio politico con forti risonanze visionarie, arriva in libreria "Pulita", pubblicato da SUR e tradotto da Gina Maneri.
Cambia lo scenario ma la scrittura resta pungente, capace di scardinare sovrastrutture borghesi.
Sotto accusa la famiglia che non ha la capacità di accogliere, amare, educare.
Voce narrante è Estela, da sette anni tutto fare in una casa dove ognuno recita la sua parte.
Alla morte della piccola Julia bisogna indagare sul senso e sulle cause di una vita spezzata.
Alia Trabucco Zerán sa essere feroce nel ricomporre gli eventi.
Quello che può apparire come un giallo in realtà è una gigantografia sociale dove il compromesso, la bugia, il perbenismo dominano incontrastati.
Ancora una volta l'autrice ci tiene agganciati alla trama e quando arriviamo al finale sappiamo di aver vissuto un'esperienza complessa, spigolosa, onesta.
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