"Le streghe di Eastwick" John Updike SUR
"La magia ha luogo tutto intorno a noi, mentre la natura cerca e trova le forme inevitabili: il cristallino e l’organico che si incastrano ad angoli di sessanta gradi, il triangolo equilatero come madre di ogni struttura."
Qual è la vera natura di Jane, Alexandra e Sukie?
Anticonformiste e disinibite si adattano poco al substrato culturale che le accoglie.
Fin dalle prime pagine di "Le streghe di Eastwick", pubblicato da SUR nella Collana BigSur grazie alla traduzione di Lorenzo Medici, vengono delineate le loro personalità con una penna ironica e una punta di realismo magico.
Sarà la presenza di uno strano personaggio a scatenare la mente e il corpo delle protagoniste.
Ci si chiede dove voglia portarci John Updike.
Chi ha assistito alla versione cinematografica realizzata da George Miller conosce la trama ma certamente il libro ha una potenza immaginifica che nessuna pellicola può restituire.
Il testo va letto come una spinta provocazione al perbenismo borghese, alla mentalità chiusa di un paese che non riesce ad uscire da schemi razionali.
Altro elemento interessante è la capacità di far emergere quegli aspetti equivoci che celiamo agli altri.
Maschio e femmina in una contaminazione che può risultare esplosiva e forse è proprio questo il nucleo centrale.
Siamo streghe e non possiamo ammetterlo?
Cosa è la stregoneria per l'autore?
Divertente, irriverente, discorsivo, polemico e sarcastico: promosso a pieni voti.
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