"Tom Lake" Ann Patchett Ponte alle Grazie
«Ci sono tante cose che non sapete»
Lara si improvvisa cantastorie e alle tre figlie, Emily, Nell e Maisie, narra il suo passato.
L'amore per Duke, la passione per il teatro e per la letteratura, la presenza rassicurante della nonna, la complicità con Veronica, il tempo insoluto di un prima difficile da cancellare.
Questa rielaborazione si fa sempre più intima, diventa un confronto con l'altra da sé.
"Tom Lake", pubblicato da Ponte alle Grazie e tradotto da Michele Piumini e Valeria Gorla, è un'elegia d'amore.
Il canto di una donna che ha percorso altre strade ed oggi deve chiedersi se ha rimpianti.
La narrazione non ha accenni intimisti, è la lucida rivisitazione di un tratto di esistenza.
È la tenerezza per ciò che si è dissolto e la consapevolezza che il ricordo mantiene viva la realtà.
È il piacere del racconto che non indora né nega.
È la scrittura piana e autentica di chi sa quanto la parola sia ponte tra generazioni.
Ann Patchett scrive un romanzo sulla necessità di scegliere e sulla capacità di assolversi.
Ambienta il testo in piena pandemia come se volesse fermare in una bolla il presente.
Quel presente che le impone di mettere a tacere le voci inquietanti che disorientano la mente.
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