"Triste tigre" Neige Sinno Neri Pozza
La scrittrice francese Neige Sinno spezza il silenzio e racconta gli abusi subiti da bambina.
Un carnefice, il patrigno, e una vittima.
Il ricordo è lucido, spiazzante, una lama affilata.
Le parole affrontano l'indicibile, provano a decifrarlo nella consapevolezza che le ferite restano.
La scrittura non consola ma libera la verità, quella verità difficile da pronunciare perché crea un vuoto incolmabile.
"Triste tigre", pubblicato da Neri Pozza grazie alla traduzione di Luciana Cisbani, vincitore del Prix Femina 2023, candidato al Premio Strega 2024, non è solo un memoriale.
È un viaggio letterario, l'esplorazione del Male, il bisogno di trasformare l'esperienza personale in denuncia collettiva.
La ragione e il buio si alternano in una narrazione che vuole sperimentare quanto il sé frantumato possa congiungersi con quella parte sana che aspetta in un angolo di ritornare a vivere.
Un libro libero da inutili pietismi, graffiante, coraggioso.
Una testimonianza che va oltre l'evento traumatico, che si interroga sul ruolo della letteratura, sull'omertà, sul perdono e sulle tante sfaccettature del genere umano.
Commenti
Posta un commento