"Dimmi di te" Chiara Gamberale Einaudi Editore Stile Libero
"Ci sono i momenti in cui non potremmo essere i protagonisti di nessun romanzo, di nessun film.
Sfugge prima di tutto a noi, il senso della nostra trama.
Che si trasforma in una palude.
Dove marciamo."
Una condizione esistenziale che conosciamo bene, difficile da definire, intangibile, soffocante.
Chiara Gamberale riesce a mettere a fuoco lo stato d'animo, il senso di smarrimento, l'incapacità di uscire dalla bolla di inadeguatezza.
Trova le parole, le fa esplodere ed espandere grazie ad una scrittura che sa interrogarsi, mettersi in discussione.
Chiara ha quarant'anni, è una scrittrice che non riesce più a trovare l'ispirazione.
Una storia sentimentale fallita dalla quale è nata Bambina, il suo punto fermo, la sua zattera.
In questo rapporto simbiotico la parte adulta della protagonista lascia il posto a quella inesplorata zona che si chiama infanzia.
Due unità che diventano una in un'intesa che è vera maternità.
Il resto è solo un margine spiegazzato dove è impossibile far fluire i pensieri.
Tornare a vivere vicino ai genitori, nell'anonimo e incolore quartiere Triste, è ulteriore resa a ciò che animava la voglia di cambiamento.
"Dimmi di te", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero, è ricerca di un sé adulto.
Un esperimento psicologico ben riuscito dove per comprendere la propria palude interiore bisogna confrontarsi con coloro che ci sono stati in quel prima nostalgico.
Incontrare ex compagni di scuola, amici persi di vista significa dialogare con la propria generazione.
Capire dove è finita la rabbia di un tempo, come si cela la paura del tempo che passa, come si costruisce una vera famiglia.
Ogni incontro aggiunge un tassello, ricompone il passato, mostra il presente nella sua più vera essenza.
Ma bisogna andare oltre, tornare all'evento traumatico e poi "lasciarsi acchiappare dai propri sogni" e
"cercare vicinanze, sopportare distanze.
Cercare distanze, sopportare vicinanze."
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