"Le navi perdute del capitano Franklin" Luigi Guarnieri Einaudi Editore
"Come ha fatto la spedizione piú faraonica della storia della marina britannica, a bordo di due solide navi dal curriculum impeccabile, a svanire nel nulla senza lasciare la benché minima traccia del suo passaggio?
Partendo da una vicenda realmente accaduta Luigi Guarnieri scrive un romanzo molto intrigante.
"Le navi perdute del capitano Franklin", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, presenta il personaggio, il suo vissuto e la sua smania di trovare terre mai esplorate.
Di questo uomo schivo vengono tratteggiati gli aspetti caratteriali riuscendo a coglierne lo spirito avventuroso.
Il viaggio di esplorazione artica guidata da sir John inizia ad agosto del 1845.
Sia il capitano che l'equipaggio formato da 128 uomini non faranno mai ritorno in Inghilterra, inghiottiti dai ghiacciai.
Attraverso una puntuale ricostruzione l'autore narra i 150 anni di ricerche e le congetture sulla scomparsa.
Un libro di avventura? Certamente.
Ma l'obiettivo è molto più articolato e complesso.
È l'atmosfera che pervade il libro a renderlo un gioiello.
Attraverso le vicissitudini dei personaggi riusciamo a cogliere in filigrana il periodo storico e la personalità dei tanti attori.
Conosceremo uomini coraggiosi, intrepidi, dediti al vizio dell'alcol, tutti animati da una febbre atavita.
Andare oltre il conosciuto, sfidare l'ignoto e le paure.
Forti i richiami antropologici che aggiungono tasselli interessanti sulle tribù native.
Splendide le foto che accrescono il valore storiografico di un testo ricco di aneddoti.
Nella narrazione dal taglio giornalistico si percepisce uno studio accurato delle fonti e il bisogno di non disperdere il ricordo del viaggiatore che non teme i pericoli e le sfide.
È vero ciò che afferma Lord Alfred Tennyson:
"Non c’è nessun’altra cosa per la quale valga la pena di vivere tranne avere il proprio nome scritto sulle carte dell’Artico."
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