"Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione" Vincent Bevins Einaudi Editore
"Non sono uno storico e di certo non ho mai fatto una rivoluzione. Sono solo un giornalista e non ho lezioni da impartire. Quello che so forse fare è girovagare sconsideratamente per il mondo alla ricerca delle persone che sanno le cose: le incontro e chiedo di raccontarmi il loro punto di vista."
Siamo grati al giornalista e scrittore americano Vincent Bevins perché riesce a raccontare i fermenti culturali e politici avvenuti nel globo negli anni compresi tra 2010 al 2020.
Il suo non è solo un reportage storico, è un'analisi imparziale e lucida degli squilibri e delle tensioni che nascono dal basso, da quella porzione di umanità che di fronte alle ingiustizie reagisce.
"Se non bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Maddalena Ferrara, è frutto di un lavoro di ricerca durato quattro anni.
Se è vero che non mancano le riflessioni illuminanti dell'autore, obiettivo del testo è quello di dare voce ai diretti interessati.
Duecento interviste ricostruiscono i percorsi e le strategie adottate senza trascurare gli inciampi e gli errori che rallentarono o fecero fallire la rivoluzione.
Emerge un quadro sociologico e geopolitico molto interessante che non è fine a sè stesso.
Lo scopo è quello di confrontare diverse modalità di azione, quella spontanea, senza una guida, e quella guidata da un gruppo di dirigenti.
Interessante è la protesta brasiliana del movimento Passe Livre.
Comprendere quali furono i passi falsi significa imparare dall'esperienza altrui quanto sia importante l'unità delle masse.
Il crollo dell'Unione Sovietica, la scomparsa dell'ideologia comunista, la nascita della globalizzazione e del neoliberismo vengono narrate partendo dalle cause e dai presupposti storici.
Ogni esempio diventa per noi un monito, un invito a sperimentare forme di resistenza e se necessario di lotta ad ogni forma di repressione delle nostre libertà individuali e collettive.
Sono certa che il libro sarà punto di partenza di dibattito e di confronto e, fidatevi, non mancano gli spunti dai quali partire.
Commenti
Posta un commento