"Donnole in soffitta" Hiroko Oyamada Neri Pozza
"Riuscivo a percepire il suo calore umido attraverso i vari strati di morbido tessuto. Mi sono sempre piaciuti i bambini, farei di tutto per averne uno mio. Non saprei dire in che misura da uno a cento, ma so solo che è il mio più grande desiderio."
Chi conosce la fantasiosa creatività di Hiroko Oyamada non resterà sorpreso dal costrutto di "Donnole in soffitta", pubblicato da Neri Pozza grazie alle traduzione di Gianluca Coci.
Tre quadri distinti uniti da una scrittura dove tutto può accadere.
Il pregio della pluripremiata autrice giapponese sta per comporre storie dove uomini e animali sembrano usciti dalla mente di un prestigiatore.
Pesci tropicali che si accoppiano, donnole che invadono gli spazi, immagini ingigantite come sogni che entrano nella quotidianità travolgendola.
Si ritorna bambini anche se una certa inquietudine aleggia tra le pagine.
Qualcosa di non detto e solo percepito a livello inconscio, pensieri che restano sulla soglia della mente, ansie represse, incomunicabili sofferenze mentre scorre il tempo in luoghi che sembrano irreali.
Fluisce la trama da una storia all'altra e sta a noi trovare il denominatore comune.
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