"Elaborate forme di solitudine" Tony Laudadio La Nave di Teseo
"Siamo fatti di carne ma anche di spirito, no?"
Sovrapposizione di esistenze che percorrono i binari di una stazione solitaria.
È questa la prima impressione che ci concede Tony Laudadio.
Attore e drammaturgo sa dosare l'ingresso dei personaggi all'interno di una trama che sembra statica.
A dominare la scena Andrea ricoverato in coma irreversibile.
Assente per gli altri ma vigile e capace di interpretare con un certo distacco le conflittualità dei personaggi.
La madre Luana, il vedovo Clemente, Gipo, Gabriella: chi sono veramente e cosa cercano?
"Elaborate forme di solitudine", pubblicato da La Nave di Teseo, è un romanzo articolato, dove ogni voce ha la straniante percezione del vuoto esistenziale.
Si ha la sensazione che tante linee convergano verso un punto e quel punto è rappresentato da un luogo di dolore.
Mentre si accartocciano i pensieri e si diluiscono in una quotidianità irrequieta Caserta lancia i suoi segnali.
È come se volesse sottolineare l'autenticità di ciò che accade.
C'è qualcosa che resta indecifrabile e credo sia il bisogno dell'autore di dare alle figure narrate uno spazio di autonomia, una seconda occasione.
Una struttura narrativa ad incastro che attrae e riesce a turbare.
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