"Liberata" Domenico Dara Feltrinelli Editore
"Credeva a tutto quello che non si vede. Credeva al destino già scritto, all’anima che vive dopo la morte, al malocchio che colpisce, all’invidia che affama, a certi pensieri che spostano gli oggetti, alle voci dei defunti, ai sogni che si avverano, al potere misterioso della luna, alle vite che non sono accadute."
Un paesino calabrese diventa il microcosmo da dove osservare un'epoca.
Gli anni settanta sono un tempo di passaggio e di cambiamento.
Sono perfettamente in linea con la narrazione di "Liberata", pubblicato da Feltrinelli Editore.
Protagonista è la giovane che dà il titolo al romanzo ma accanto a lei ruotano personaggi secondari delineati con scrupolo da un autore che cerca nella folla volti e voci.
Uomini e donne comuni nella quotidianità diventano icone di uno stile di vita.
Domenico Dara scegliendo come figura principale una ragazza che crede nell'invisibile offre una prospettiva altra alla narrativa.
In quella genuina innocenza cogliamo una spontaneità commovente.
Nella lettura dei fotoromanzi individuiamo il desiderio di immaginare un altrove.
Lo scrittore riesce a regalarci un romanzo di costume, storico e sociale.
Le manifestazioni studentesche, i primi segnali di una rivoluzione culturale arrivano smorzati in quell' universo solo all'apparenza immobile.
Uno sconosciuto, una cartomante, un giornalaio e tante altre figure sono cartine al tornasole di una struttura narrativa che incuriosisce il lettore.
Nell'intrecciare episodi si sviluppa una trama mai piatta o retorica.
Ancora una volta una svolta sorprendente dimostra che ognuno di noi può subire una metamorfosi.
Trovare la strada sacrificando il superfluo per raggiungere l'autenticità dell'Io.
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