"Il male che non c'è" Giulia Caminito Bompiani Editore
"Jo è uscita e si è tirata dietro la porta come un ponte levatoio, adesso c’è un fosso tra loro, i coccodrilli e le armi di ferro. Loris la sente andare via e pensa che non ne può più di quella musica tremenda, di quel testo osceno, e vorrebbe battere sul muro il suo disprezzo. Ma gli torna alla memoria l’apostrofo e con questo tutti gli spazi mancati, le lettere raddoppiate, gli accapo saltati, le parentesi non chiuse, le virgole tra soggetto e verbo: gli errori."
Loris e quello smarrimento che diventa ossessione.
La paura che il corpo sia una macchina guasta e una sintomatologia fisica che nessuno comprende.
Il vuoto diventa voragine e la nebbia offusca i pensieri.
Cosa è "Il male che non c'è"?
È qualcosa di profondo, etereo, inafferrabile.
È la disgregazione del pensiero lucido, il tramonto dei sogni.
È la materializzazione del tormento attraverso una figura onirica.
Giulia Caminito con una parola capace di dare voce alle sensazioni scrive un romanzo che deborda dalle pagine.
Diventa uno specchio di una generazione che ha perso la rotta.
Offre a tutti noi il desiderio di ritornare a dare senso all'oggi.
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