"Goodbye Hotel"
Michael Bible
Adelphi Editore
"È qui che il passato diventa futuro. Due tartarughe, due innamorati e un uomo con un completo di seersucker. Tutti destinati a questo luogo e a questo tempo."
Salti temporali, cerchi concentrici, dinamiche individuali e collettive, storie appese al fragile filo dei ricordi, voci che si intersecano cercando una Verità vacillante.
"Goodbay Hotel", pubblicato da Adelphi Editore grazie alla traduzione di Martina Testa, unisce acque limacciose, misteri, premonizioni, solitudini.
Ambientato ad Harmony come il precedente romanzo, "L'ultima cosa bella sulla faccia della terra", mette in scena il disagio giovanile attraverso una trama che sembra dissolversi in visioni.
Frammenti di vite si accavallano, si confondono, si cercano creando un crescente pathos.
La scelta delle due tartarughe affida alla narrazione un modo insolito di rappresentare spazio e tempo.
E noi poveri mortali siamo risucchiati in un universo dove non esistono certezze, dove l'assurdità dell'esistenza apre voragini nelle nostre coscienze obnubilate.
Tante le chiavi di lettura ed ognuna rivela lo spessore culturale di Michael Bible, che ancora una volta non ci delude.
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