"Portofino blues"
Valerio Aiolli
Voland Editore
"Non c’è quasi mai un vero motivo per scrivere una storia. L’unico motivo è che ci siamo messi a scrivere quella storia per scoprire qualcosa che esisterà solo se riusciremo a scriverla."
Le parole del prologo di "Portofino blues", pubblicato da Voland Editore, ci aiutano a comprendere il viaggio mentale intrapreso da Valerio Aiolli.
Scrivere della morte della contessa Francesca Vacca Agusta significa esplorare un contesto sociale, economico e politico.
Entrare nelle pieghe di una storia turbolenta, cercare di andare oltre il mistero per ridefinire i contorni di una vicenda complessa e dai molti lati oscuri.
C'è un dentro e un fuori nel romanzo, la necessità di allontanarsi dal genere noir per dirigersi verso un approccio di costume.
Lo scrittore si avvale di strumenti stilistici differenti e in questa scelta mostra le qualità letterarie che già avevamo apprezzato.
Intrigante il finale aperto certamente non casuale.
Una scrittura che filma un'epoca con uno sguardo limpido e puro, un'occasione per tornare indietro nel tempo e chiederci se esiste un'unica verità.
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