"Franny e Zooey"
J. D. Salinger
Einaudi Editore
Pubblicato nel 1961, torna in libreria "Franny e Zooey", grazie ad Einaudi Editore e alla brillante traduzione di Matteo Colombo.
Rileggerlo a distanza di anni significa comprenderne meglio la modernità, la capacità di raccontare il disagio esistenziale.
Ma attenzione, tanti sono i moduli interpretativi che ci permettono di cogliere la grandezza e la filosofia di J. D. Salinger.
Due romanzi che insieme costruiscono una pièce teatrale.
Nel primo conosceremo Franny, figlia minore della famiglia Glass.
Alla ricerca di una identità autentica rifiuta l'ossessiva ed esagerata esaltazione dell'ego.
Nel dibattito con il fidanzato Lane si percepisce una distanza siderale da un mondo specchio di sé stesso.
La vediamo nella sua fragilità e al contempo ne ammiriamo il coraggio di distanziarsi dal presente.
Il secondo racconto più corposo ha risonanze metafisiche e fa entrare in scena Zooey e la madre Bessie.
Sono importanti i dettagli e ogni parola è calibrata, minimale, oggettiva.
Come fare uscire Franny da uno stato emotivo insofferente?
Non credo sia questo l'obiettivo dell'autore.
Forse si può sopravvivere accettando l'imperfezione e provando a cogliere i pochi momenti di sublime bellezza nascosti nelle piccole cose.
La terza persona aiuta a distanziare la tensione emotiva mentre il lettore vive ogni momento come fosse all'interno del testo.
Un gioiello narrativo da non perdere.
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