"E se non partissi anch'io"
Lia Levi
Edizioni e/o
"Il ghetto era anche stata una culla. Scomoda, dura, ma pur sempre una culla, un rifugio quasi atavico. La parola “tradizione” aveva ricoperto un significato che era invece “protezione dalle insidie del nuovo”".
La Storia è sempre presente nelle opere di Lia Levi ma non è mai ideologica.
La prosa ariosa e libera da pregiudizi ci permette di conoscere il passato con quella libertà intellettuale che ci aiuta a crescere.
Il nuovo romanzo, "E se non partissi anch'io", pubblicato da Edizioni e/o, è ambientato nei primi anni del Novecento.
Alle vicende della famiglia di Ida, composta dal padre Benedetto e dalla madre Rosina, si mescolano le storie di una collettività che deve trovare il suo baricentro.
Non è facile accogliere i venti del cambiamento mentre il substrato culturale è ancorato tenacemente alle tradizioni.
Su questo conflitto si sviluppa una trama scorrevole, dinamica.
Lo strappo tra il prima e il nuovo è inevitabile e nasce dalla esperienza di figure chiave che apriranno un varco alle nuove generazioni.
Ancora una volta l'autrice resta fuori dalla scena permettendo al lettore di valutare i fatti imparando le arti complesse della critica e del dubbio.
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