"La vita normale"
Yasmina Reza
Adelphi Editore
"È il rovescio della vita. Ci si tiene compagnia, si passa il tempo. Niente di che. Del più e del meno vuol dire esserci, semplicemente."
Nella sua ultima prova letteraria Yasmina Reza racconta frammenti di esistenze.
Incontri nelle aule giudiziarie, sguardi casuali, piccoli ricordi.
Uomini, donne con le loro ferite.
Anime contorte, fratture insanabili.
Violenze apparentemente immotivate, rabbia che esplode rompendo anni di silenzio.
"La vita normale", pubblicato da Adelphi Editore grazie alla traduzione di Davide Tortorella, è uno dei testi più suggestivi dell'autrice.
Colpisce la qualità di una scrittura che non è mai invasiva.
È rispettosa, capace di andare oltre i fatti.
Ci si commuove e si sente empatia per quelle esistenze balorde.
Si impara a non giudicare, a varcare i confini dei pregiudizi, a vivere sulla pelle il dolore, la solitudine, il degrado altrui.
Sfilano sul palcoscenico amici, conoscenti mentre il tempo prova a cancellare le tracce del passato.
La scrittrice trasforma il testo in una girandola di volti e voci.
Figure che restano vivide grazie alla parola che si fa testimonianza.
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