"La giusta distanza dal male"
Giorgia Protti
Einaudi Editore
"Io sono tutto fuorché una vincente. Dubbiosa su tutto, convinta di niente, introversa patologica. Come se non bastasse, questi anni di lavoro in Pronto soccorso mi hanno sgretolata nel fisico e nell’anima."
"La giusta distanza dal male", pubblicato da Einaudi Editore, permette di inoltrarci nei meandri oscuri della sanità italiana.
Senza mezzi termini, con una scrittura lancinante, sincera, Giorgia Protti, al suo esordio narrativo, ci racconta la sua esperienza di medico del Pronto Soccorso.
Un luogo "dove il tempo e la notte non esistono", dove "la dignità è disgregata dal dolore", dove gli odori sono forti, invasivi, dove i turni sono massacranti.
In questo contesto si perde la cognizione del sé, i rapporti personali si sfaldano, le ansie diventano sfide quotidiane.
L'autrice arricchisce il racconto con una pennellata fantasiosa.
Costruisce un personaggio frutto dell'immaginazione creando una sorta di doppia lettura del testo.
Accanto alla follia di un lavoro massacrante la figura di Lucifero, munito di lunghe ali, è il concentrato di uno stato d'animo.
È la voce della coscienza, il lato interiore più nascosto.
Il libro è pervaso da una forte umanità e nel descrivere i pazienti c'è una muta partecipazione al loro dolore.
Le lunghe attese, le paure, la solitudine, il senso di spaesamento sono la rappresentazione di un male collettivo di fronte ad un servizio sanitario al collasso.
Cosa significa essere in prima linea?
Quale distanza mentale bisogna mantenere per non perdere la ragione?
Dove finisce il compito del sanitario e inizia la sua vita privata?
Come tenere a bada le tensioni emotive in un costante stato di allerta?
Mi auguro che questa opera letteraria sia partenza di un dibattito che coinvolga la società tutta.
Che l'esperienza dell'autrice stimoli il coraggio di ribellarci e di rivendicare il diritto alla cura.
Che la politica non resti sorda all'appello della scrittrice.
Facciamoci promotori di questa testimonianza, facciamola nostra, diffondiamo il messaggio forte di Giorgia Protti.
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