"Corregidora" Gayl Jones Feltrinelli "Era la donna più scura di casa, la donna chicco di caffè. Le sue mani erano piene di rughe. Sembrava che le parole l’aiutassero, come se le parole ripetute tante volte potessero essere un sostituto della memoria, come se fossero quasi più della memoria. Come se bastassero le parole a nutrire la sua ira." Non dimenticare il male. Trasmettere il ricordo della violenza. Costruire una catena di parole per ricomporre il proprio vissuto. Bisnonna, nonna, madre hanno lasciato un testamento non scritto e la fotografia dell'uomo che le ha volute schiave. E Ursa canta e negli accordi del blues sente la congiunzione con le sue ave. Non sa ancora che anche lei conoscerà cosa significa essere dominate. Il marito Mutt per gelosia le provoca un aborto e l'impossibilità di avere altri figli. Un evento traumatico che non scatena ripiegamento in sè. La ribellione diventa autodeterminazione, desiderio di chiudere un rapporto malato. ...
Le recensioni dei libri che amo