"Vite minuscole" Pierre Michon Adelphi Editore
Si resta abbagliati dalla scrittura di Pierre Michon.
Di una bellezza rarefatta è un canto d'altri tempi.
Nella perfezione delle frasi, nella composizione di minuscoli dettagli, nella forza espressiva, nella alternanza di immagini e parole, il romanzo è un capolavoro.
Composto da più storie ha un nucleo centrale, una matrice riconoscibile.
Passano davanti ai nostri occhi vite che si intrecciano all'autore.
Vengono da lontano come sogni da rielaborare.
Sembrano apparizioni ma andando avanti nella lettura emergono come fiori di campo a lungo costretti a non fiorire.
Il padre, la madre, la sorella, il nonno, un avo comparso dal nulla, donne, uomini in uno spazio letterario che crea una sorta di diffrazione.
"Vite minuscole", pubblicato da Adelphi Editore nella traduzione di Leopoldo Carra, affonda le radici in un mondo contadino.
Trasformano la nebbia del ricordo, la rendono luminosa.
Incidono sulla carta nomi e cose, luoghi e case.
Fanno volare le stagioni foriere di promesse, proteggono sogni mai realizzati, ricompongono gesta quotidiane e le tramutano in attimi irripetibili.
E la scrittura diventa voce che interpreta altre voci, esce dalle ombre dell'anonimato e unisce in un abbraccio senza tempo il prima e il dopo.
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