"Clea" Lawrence Durrell Einaudi Editore
"Justine", Balthazar, Mountolive e "Clea" compongono il "Quartetto d'Alessandria", opera immensa necessaria per comprendere il senso profondo della letteratura.
Lawrence Durrell, poeta, drammaturgo e scrittore di origine indiana, a soli undici anni venne mandato a studiare in Inghilterra.
Uno strappo che lo segnerà psicologicamente e che certamente influenzerà la sua scrittura.
Quando nel 1942 l'Ambasciata inglese lo spostò dal Cairo ad Alessandria forte fu lo sbandamento emotivo.
Piano piano si innamorò della città, imparò ad apprezzarne il fascino.
La sua produzione letteraria è impregnata dalla poetica del luogo che diventa simbolo di sensualità.
Leggere "Clea", ultima tappa di un percorso narrativo senza precedenti è esperienza culturale e sensoriale indescrivibile.
Chiude un cerchio temporale e storico.
Siamo grati ad Einaudi Editore che riporta in libreria un testo unico, di una purezza linguistica ineguagliabile.
Vi è racchiusa la filosofia di un autore che rivoluzionò il rapporto tra tempo reale e tempo immaginato.
Prima di lui Raymond Queneau nei suoi "Esercizi di stile" riuscì a spezzettare la narrazione e a ricomporla creando una sorta di illusione.
Durrell fa un ulteriore passo avanti.
In ogni libro propone una storia, crea i personaggi, inventa un gioco metaletterario.
Degno erede della lezione proustiana Durrell compie un atto purificatorio della memoria.
Ma l'elemento più sorprendente è la capacità di raccontare gli eventi da diverse angolazioni.
È la dimostrazione che non esiste una verità assoluta.
Una lezione utilissima per leggere il nostro presente.
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