"L'aria innocente dell'estate" Melissa Harrison Fazi Editore
Chi è veramente Edith Mather, voce narrante di "L'aria innocente dell'estate", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Le strade grazie alla traduzione di Stefano Bortolussi?
Quattordicenne solitaria, schiva, appassionata di letture.
È questa la prima impressione ed il libro sembra una storia di formazione, il viaggio di una bambina verso il mondo degli adulti.
Ben altro si nasconde tra le pagine che contengono un forte senso di inquietudine.
Siamo negli anni Trenta in un paese inglese, una fotografia statica di agricoltori che cercano di sopravvivere ai postumi della guerra e alla Grande Depressione.
L'arrivo di una giornalista che vuole scrivere di questo universo fermo nel tempo provoca una crepa nella narrazione.
Siamo attratti e al contempo infastiditi da questa figura molto ambigua.
La vera identità e gli obiettivi oscuri di Constance FitzAllen verrà svelata lentamente ma intuiamo subito che nei suoi discorsi, nelle sue movenze c'è qualcosa che non quadra.
Quanto la protagonista verrà influenzata dall'estranea?
Credo che non sia questo il tema principale.
Melissa Harrison mostra il conflitto tra il desiderio di cambiamento e la paura di sovvertire le convenzioni tramandate dagli avi.
Ad allentare la tensione un paesaggio da cartolina, forse volutamente troppo esaltato.
Il romanzo gioca le sue carte sul contrasto ambientale e psicologico.
Da un lato l'istinto dall'altro la ragione.
In un finale sorprendente che lascia molti punti oscuri forse comprenderemo che non esiste solo il bianco e il nero.
Bisogna cogliere le sfumature e non sempre saranno prevedibili.
Purificare dal Male ha dei prezzi altissimi che qualcuno dovrà pagare.
Una storia complessa che lascia tanta amarezza e una sconfinata pietà che chi non ha potuto liberarsi dalle catene di desuete e tragiche suggestioni.
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