"Ucraina senza ebrei" Vasilij Grossman Adelphi Editore
"A voler mettere insieme tutti i racconti sentiti, tutte le scene viste nei tanti giorni e mesi trascorsi in Ucraina, ne verrebbe un libro tremendo su un'ingiustizia somma."
"Ucraina senza ebrei", pubblicato da Adelphi Editore nella Collana Microgrammi e tradotto da Claudia Zonghetti, fu scritto nel 1943.
Non solo il reportage di un corrispondente di guerra ma il bisogno di capire le ragioni di tanta violenza.
Una testimonianza lucidissima e tragica, l'urlo di dolore di un popolo, il silenzio raggelante nei paesi rasi al suolo dai tedeschi.
Vengono analizzate le ragioni storiche e politiche dell'odio nei confronti degli ebrei, le connessioni tra antisemitismo e nazionalsocialismo.
La scrittura senza fronzoli, giornalista, ci aiuta a fare luce su un periodo buio della nostra Storia.
Vasilij Grossman mostra la regressione dell'uomo, indaga sulle follie del regime.
Ma ha il coraggio di sfondare la porta dell'odio e del rancore.
La vendetta sarebbe un grave errore, una continuazione senza fine di orrori.
"Il fascismo ha sbagliato tutto: con il suo cervello da cinghiale selvatico non ha capito nulla delle grandi leggi della guerra e della vita.
La sua scommessa è perduta.
Tutti i suoi piani sono crollati."
Queste parole devono risuonare oggi più che mai.
Forti, determinate.
Per riscattare le troppe vittime innocenti, per difendere il valore sacro della democrazia.
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