"L'immortale" Catherynne M. Valente Fazi Editore
"La magia fa così.
Ti fa perdere la testa.
Una volta che ti prende per le orecchie, il mondo reale diventa sempre più silenzioso, finchè non lo senti quasi più."
È la sensazione che si prova leggendo "L'immortale", pubblicato da Fazi Editore grazie alla traduzione di Tiffany Vecchietti.
La prima impressione determina spaesamento perché ci si trova in un mondo altro rispetto al nostro.
Non è tanto la collocazione geografica che è definita quanto l'impianto narrativo a turbarci.
Pensiamo che la giovane Marja Morevna sia una sognatrice, sappiamo che legge molto e quindi i suoi ragionamenti possono essere falsati.
Siamo smentiti seguendo con attenzione i risvolti narrativi.
Quando la ragazza accetta di seguire per le steppe della Russia colui che l'ha chiesta in sposa iniziano le sorprese.
L'innamorato è Koščej, l'Immortale zar della vita.
Seguendo la configurazione della favola Marja dovrà affrontare diverse prove per essere considerata degna.
Dovrà scontrarsi con lo zar della Morte ed ecco che la struttura del romanzo assume fortissime valenze simboliche.
Riprendendo un tema caro alla letteratura viene messo in scena il conflitto tra Tanatos ed Eros.
Forti sono le influenze del fantasy ma mi piace pensare che Catherynne M. Valente abbia voluto regalarci una storia metaforica.
Incontreremo personaggi che ricordano le figure mitologiche, ci perderemo in una scrittura che sa essere lirica e visiva e nel finale impareremo che il mondo della luce e il mondo delle tenebre non sono così dissimili.
Vince sempre la voglia di esserci e di immaginare.
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