"Strega" Johanne Lykke Holm NNEditore
"Mi sentivo come una luna pesante e misteriosa dopo la pioggia."
Dilatazione delle percezioni.
Colori accesi.
Atmosfere gotiche.
Paure che si trasmettono al lettore.
Immobilità di un paesaggio senza orizzonte.
Suoni indecifrabili.
"Strega", pubblicato da NNEditore nella Collana "Le fuggitive", tradotto da Andrea Stringhetti, vincitore dell'English Pen Award, candidato al Premio Strega Europeo 2023, ha i tratti di un'ossessione.
La lingua procede per immagini, sfocature, voragini.
Le parole sono come pietre aguzze.
Il respiro del testo segue traiettorie visionarie.
Nove ragazze prendono servizio all'hotel Olympic.
Inizia un'avventura che ha i connotati di un sogno ad occhi aperti.
Aleggia il mistero ma è inafferrabile, liquido.
La protagonista Rafa interpreta il disagio e lo smarrimento di tutte.
Il luogo sembra una prigione insieme al Monastero che si intravede sullo sfondo.
"Capitava che venissimo punite per una violazione.
Linguaggio inadeguato.
Bagni lunghi.
Assenze notturne.
Ogni punizione in albergo era collettiva."
La scomparsa di una delle giovani, la presenza di strani ospiti, l'ingerenza di Rex, Costas e Toni che dirigono la struttura accrescono la tensione narrativa.
La scrittrice svedese Johanna Lykke Holm scrive una storia conturbante, labirintica, obliqua.
Rappresenta la complessità della mente, sconfina nel delirio, costruisce metafore e simbologie.
Le interpretazioni psicologiche potrebbero essere tante e forse nel finale si intravede uno spiraglio di luce.
Il libro si apre e si conclude con una fuga.
Da cosa?
Da sé stessi o dagli altri?
Da una società violenta o da ciò che ostacola la libertà?
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