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"I nomi propri" Marta Jiménez Serrano Giulio Perrone Editore

 


"I nomi propri" Marta Jiménez Serrano Giulio Perrone Editore






"Le persone scelgono una parola e lí si arenano per sempre.

Tu cercherai sempre.

Rinominerai le cose tutte le volte che ce ne sarà bisogno."

 

É l'unica strada per comprendere i cambiamenti che delimitano gli spazi mentali.

Significa attraversare la fase ingrata dell'infanzia senza restare invischiati nella staticità dei ricordi.

Una gita, una sorella minore, la continua meraviglia di ciò che ci circonda.

La voce della nonna, il sapore di un dolce, l'asprezza di un rimprovero.

"I nomi propri", pubblicato da Giulio Perrone Editore e tradotto da Olga Alessandra Barbato, ha un andamento ondulatorio che trasporta avanti e indietro.

Marta bambina e in lontananza l'immagine sfumata di ciò che diventerà.

Un romanzo intrigante e prorompente dove pubblico e privato si intrecciano.

La storia della protagonista è la nostra e sorridiamo, ci emozioniamo, ci infuriamo.

Eccole le mille forme che ci appartengono riunite in un unico disegno.


"Correre in libertà

Fare sempre ciò che mi va."

 

Accorgersi che non sempre è possibile, ci sono catene che ti costringono ad essere quello che non sei.

La mia impressione è che il testo abbia una spina dorsale impregnata di metafore.

Sono nascoste bene grazie ad una scrittura descrittiva, ricca di brevi dialoghi.

È la raffinata trama di una mente che vuole connettersi al reale.

Per riuscirci bisogna trovare qualcuno che sappia mediare, che ti stringa la mano, ti faccia sentire visibile.

Non importa se è una presenza aerea, come una nuvola o un colpo di vento.

È tua, è il risultato di una forte creatività che non deve disperdersi.

Altro strumento per esserci è il linguaggio o meglio l'interpretazione del fonema.

La sua accettazione, la metafisica della comunicazione che passa attraverso le cellule.


"Figlio.

Morte.

Orfana.

Umore.

Dopoguerra.

Marito.

Solitudine.

Pane.

Amore.

La nonna conosce poche parole, ma le conosce con tutto il corpo."

 

È questo il tassello mancante, abbracciare il verbo, coccolarlo, forse anche partorirlo.

Solo così l'amore, l'amicizia, il dolore, la paura saranno corpo con una voce.

Marta Jiménez Serrano, laureata in Filologia ispanica, insegnante di scrittura creativa, esplora le sue competenze culturali costruendo una trama impeccabile, originale, intima.

Le tonalità dei colori e la loro simbologia, Madrid che appare come una cartolina, e l'amore che è respiro comune, voglia di superare il pudore.

Imparare a saltare e a sfidare il proprio riflesso: leggetelo, merita.

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