"Mare bianco" Roy Jacobsen Iperborea
"Uscì nella notte e tornò a casa, si era sbagliata sul tempo, la pioggia era diventata neve, secca e leggera come fuliggine, e lei non aveva più paura."
Ci aspetta in libreria una nuova puntata della saga di Barrøy.
Con "Gli invisibili" (Iperborea 2022) eravamo approdati nella piccola isola a sud delle Lofoten.
Avevamo vissuto nel 1900 in un'atmosfera immobile, rarefatta.
Attratti dalla piccola Ingrid la ritroviamo in "Mare bianco", pubblicato da Iperborea grazie alla traduzione di Maria Valeria D'avino.
Cambia lo scenario, siamo nel 1944 e la Norvegia è stata occupata dai tedeschi.
La nostra protagonista torna a casa e mette a frutto gli insegnamenti della famiglia.
Impara a sopravvivere con quel carattere indomito e deciso.
Negli spazi deserti cerca pace e forse vuole ripercorrere il passato.
L'improvvisa comparsa di un soldato in fuga travolge la trama.
Ancora una volta Roy Jacobsen riesce a creare l'incanto.
Con una scrittura descrittiva, tra pennellate di colore e il sussurro del mare il romanzo è un inno al coraggio di chi rischia per l'altro.
Di chi crede nella condivisione, di chi ama gli spazi sconfinati, i sogni appesi a un filo, le speranze di un tempo di pace.
Un viaggio indimenticabile che ha una dimensione quasi irreale tanto è intensa.
Si apriranno nuove prospettive e la vita esploderà come un canto che invita a ricominciare.
Un incanto che non si spegne ma arde incendiando il cielo.
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