"Anatomia di un matrimonio" Virginia Reeves Clichy Editore
"Anatomia di un matrimonio", pubblicato da Edizioni Clichy nella Collana Rive Gauche grazie alla traduzione di Giada Diano, fa intravedere fin da subito una strategia narrativa reticolare.
Una matassa emotiva con la quale il lettore dovrà fare i conti.
Fred Malinowshi, affermato psichiatra, decide di trasferirsi in Montana accettando l'incarico di direttore del Boulder Hospital.
La moglie Laura è costretta a seguirlo ma in quel territorio aspro non riesce ad esprimere la sua vena pittorica.
La coppia che solo all'apparenza è affiatata mostra crepe che si vanno dilatando.
Due modi di concepire l'esistenza e progetti e sogni differenti vengono coperti da una quotidianità di facciata.
Ad alterare il già precario equilibrio la presenza di una giovanissima paziente.
Penelope è figura chiave nell'evoluzione della trama.
Dall'interesse medico all'attrazione il passo è breve e le conseguenze saranno fatali.
Con una scrittura che alterna le voci narranti Virginia Reeves ci regala uno spaccato degli anni Settanta.
Il rapporto tra patologia mentale e nuovo approccio terapeutico, il conflitto tra etica e desiderio, la finzione nelle relazioni.
Un libro che trascina in un vortice sempre più complesso.
Impossibile interrompere la lettura fino al finale che riserverà non poche sorprese.
Da leggere per comprendere che troppo spesso cataloghiamo ed isoliamo quelli che consideriamo malati.
Per rivedere il nostro modo di confrontarci con i compagni, amanti, sposi.
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