Passa ai contenuti principali

"Madri, padri e altri" Siri Hustvedt Einaudi Editore

 


"Madri, padri e altri" Siri Hustvedt Einaudi Editore 





"Siamo tutti, in un modo o nell’altro, fatti di ciò che definiamo «memoria», non solo i brandelli di immagini che si sono consolidati ripetendo le nostre storie, ma anche i ricordi che abbiamo introiettato senza capire"


"Madri, padri e altri", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Gioia Guerzoni, è certamente la celebrazione del ricordo.

Ma attenzione, niente è scontato o banale.

La memoria soggettiva e quella oggettiva vengono purificate dalle incrostazioni melense ed espresse in purezza.

Con spigoli, asprezze, lati oscuri.

Un'analisi che supera le barriere dell'Io ed entra nello spazio del sociale.

La madre, il padre non sono solo sagome ritagliate da vecchie foto di famiglia.

Sono rappresentazioni di un tempo e delle esperienze vissute.

Si stacca da questa prospettiva la nonna paterna che può essere considerata un'eccezione.

Una guerriera, pronta ad accettare la migrazione negli Stati Uniti con spirito combattivo.

Da un lato l'evoluzione del nucleo familiare attraverso una meravigliosa ricostruzione antropologica, dall'altro uno sguardo acuto sul fenomeno migratorio.

Ma "Madri, padri e altri" è molto di più.

È la coraggiosa e lucida disamina della figura femminile.

Finalmente niente eroismi ma la pura e semplice realtà.

L'ambiguità di sentimenti contrastanti nei confronti di figli, mariti e perché no?

Anche nei confronti di se stesse.

Come in ogni opera di Siri Hustvedt ci si sente liberi e non intrappolati nelle gabbie di genere volute da una sottocultura maschilista.

Mentre la letteratura, la poesia e la tragedia greca ci fanno compagnia abbiamo la sensazione di tornare bambini.

In questa fase rivelatoria ci possiamo concedere il lusso di riabbracciare chi abbiamo tanto amato.

Certi che da lassù hanno perdonato le nostre distanze, le insubbordinazioni, l'affettività misurata.

Era segno della nostra emancipazione non solo fisica ma soprattutto mentale.

Siamo grati all'autrice che ci ha permesso di far rinascere memorie sopite.


Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave